Critica della ragion pura

Critica della ragion pura

Filosofia, politica e ideologie

Por Immanuel Kant, W.H.C. Bassetti (Traductor), Domenico Morace (Traductor)

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Sinopsis

Dopo un periodo che gli studiosi chiamano "precritico ", in cui medit � sia sui testi dei filosofi empiristi - in particolare Hume -, sia sulle opere dei razionalisti come Leibniz, Kant elabor � la chiave di volta della sua "filosofia critica ", nella Critica della ragion pura (1781), opera in cui esamin � i fondamenti e i limiti della conoscenza umana per delineare un 'epistemologia capace di legittimare razionalmente le conquiste della scienza moderna. In modo simile ad alcuni filosofi precedenti, Kant differenzi � le modalit � del pensiero in giudizi analitici, o a priori, e giudizi sintetici, o a posteriori. Un giudizio analitico � una proposizione nella quale il predicato � contenuto nel soggetto, come nell 'asserzione: "i corpi sono estesi ". La verit � di questo tipo di proposizioni, che rispettando il principio di identit � sono universali e necessarie, � evidente: asserire il contrario sarebbe autocontraddittorio. Tali giudizi sono quindi definiti "analitici ", perch� la verit � � scoperta grazie all 'analisi del concetto stesso, ma sono anche considerati infecondi sul piano conoscitivo, in quanto non estendono il sapere. I giudizi sintetici, invece, sono le proposizioni cui non si pu � giungere grazie alla pura analisi razionale, come nell 'enunciato: "i corpi sono pesanti ". In questo caso il giudizio � fecondo, poich� il predicato "pesanti " amplia la nostra conoscenza relativa al soggetto "i corpi ", ma non � universale e necessario, in quanto dipende dall 'esperienza. Tutte le proposizioni che risultano dall 'esperienza sensibile sono pertanto dette "sintetiche ". Nella Critica della ragion pura Kant afferma che � possibile formulare giudizi sintetici a priori, ossia fecondi ma nel contempo universali e necessari. Questa posizione filosofica � comunemente nota con il nome di "criticismo " o trascendentalismo. Descrivendo il modo in cui questo tipo di giudizio � possibile, Kant consider � gli oggetti del mondo materiale come fondamentalmente inconoscibili (cose in s�); mentre la porzione di realt � conoscibile viene detta "fenomeno " (dal greco phain�menon, "ci � che appare "). Dal punto di vista dell 'intelletto, i fenomeni in s� hanno la funzione di materiale grezzo a partire dal quale si formano le sensazioni, che vengono collocate nel molteplice spazio-temporale dalla coppia di forme a priori: il senso esterno e interno. Kant asser � che, oltre a spazio e tempo, esiste anche un determinato numero di concetti a priori, che denomin � "categorie ". Egli ripart � le categorie in quattro gruppi: quelle concernenti la quantit �, che sono unit �, pluralit � e totalit �; quelle concernenti la qualit �, che sono realt �, negazione e limitazione; quelle concernenti la relazione, che sono causalit � e azione reciproca, e quelle concernenti la modalit �, che sono possibilit � e impossibilit �, esistenza e non esistenza e necessit �. Le forme a priori e le categorie si possono applicare per formare giudizi d 'esperienza e di percezione, ma non si possono, a giudizio di Kant, applicare a idee astratte come quelle di "libert � " e di "esistenza " senza condurre a incongruenze ossia a coppie di proposizioni contraddittorie, dette "antinomie ", in cui entrambi i membri di ogni coppia possono essere dimostrati veri. All 'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori " per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro

Domenico Morace